Nei soli mesi di aprile e inizio maggio diverse sono le sottoscrizioni di minibond che sono salite agli onori della cronaca. Uno strumento che sta riscuotendo l’interesse delle aziende, come alternativa all’indebitamento bancario o come strumento di diversificazione del debito.
Giusto per citarne alcune:
Il Gruppo Baia Silvella, player italiano di gestione di campeggi e villaggi turistici, ha emesso minibond per un totale di 10 milioni di euro. I sottoscrittori sono una decina di investitori istituzionali, fra i quali Banca Ifis, Veneto Sviluppo e Anthilia Sgr. Il Gruppo Baia Silvella gestisce ad oggi nove strutture con un fatturato di circa 30 milioni di euro e un ebitda del 37%. L’investimento ottenuto servirà all’azienda per un ulteriore sviluppo, nonché per ammodernare e ampliare le strutture e i servizi offerti.
Spinosa Spa, produttore e distributore da oltre trent’anni di mozzarella di bufala campana, ha emesso un minibond da 4,5 milioni di euro, Il sottoscrittore è il Fondo Impresa Italia, gestito da Riello Investimenti Partners Sgr. La raccolta completa un ciclo di investimenti di circa 10 milioni di euro finalizzato ad adeguare l’azienda alla crescente domanda. Spinosa ha infatti negli ultimi 5 anni raddoppiato il proprio fatturato, grazie soprattutto alla quota di export.
Il Gruppo Fecs, unico player a livello globale, in grado di coprire tutta la filiera dell’alluminio, dall’acquisto dei rifiuti metallici alla vendita di prodotti finiti ha quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana un minibond da 8 milioni di euro. I sottoscrittori sono diversi investitori professionali, quali banche, confidi e fondazioni. Il Gruppo Fecs prevede per il 2017 un fatturato di 185 milioni con un ebitda di 12 milioni.
Piazza Italia, famoso marchio di retail nel settore abbigliamento in Italia e all’estero, ha emesso un minibond da 12 milioni di euro. Il gruppo ha chiuso il 2016 ccon un fatturato di 394,9 milioni di euro, e un ebitda di 11,3 milioni. L’investimento servirà per proseguire lo sviluppo dell’azienda.