Il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via a una nuova serie di incentivi per le PMI che vogliono quotarsi in Borsa: nello specifico si tratta di un credito di imposta del 50% per le spese sostenute appunto per le attività necessarie alla quotazione.
Questo purchè l’accesso della PMI alla quotazione avvenga entro e non oltre il 31 marzo 2019.
Il Mise ha in particolare individuato sette categorie di spese che possono essere ritenute ammissibili:
attività fornite durante la fase di ammissione alla quotazione e finalizzate ad attestare l’idoneità della società all’ammissione medesima e alla successiva permanenza sul mercato
attività necessarie per collocare presso gli investitori le azioni oggetto di quotazione
attività finalizzate a supportare la società emittente nella revisione delle informazioni finanziarie storiche o prospettiche e nella conseguente preparazione di un report, inclusa la due diligence finanziaria
attività di assistenza nella redazione del documento di ammissione e del prospetto dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati o per la produzione di ricerche così come definite nell’articolo 3, comma 1, numeri 34 e 35 del regolamento (UE) n. 596/2014
attività riguardanti le questioni legali, fiscali e contrattualistiche strettamente inerenti alla quotazione quali le attività relative alla definizione dell’offerta, la disamina del prospetto informativo o documento di ammissione o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati, la due diligence legale o fiscale e gli aspetti legati al governo dell’impresa
attività di comunicazione necessarie a offrire la massima visibilità della Società, a divulgare l’investment case, tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria